Come piantare i fagiolini: attenzione a questi tre errori

Piantare fagiolini costituisce una delle principali coltivazioni che è possibile sviluppare nel proprio orto anche a carattere generale per ampliare la nostra raccolta, essendo spesso impiegati nei baccelli in tantissime ricette anche molto amate ed ambite da chef veri e propri. Il fagiolino è sostanzialmente il baccello non ancora maturato della pianta del fagiolo comune.

Rispetto a tanti altri prodotti della terra, il fagiolino può essere consumato interamente, in tutta la sua forma generale, nel baccello esterno ma anche nella sezione interna. Piantare fagiolini è qualcosa che può essere molto stimolante ma molti compiono alcuni errori specifici che precludono la produttività ma anche la salute della pianta. Quali sono e come evitarli?

Fagiolini

Il fagiolino risulta quindi avere un comportamento analogo a quello di altre piante della specie leguminosa, ma a loro volta sono stati suddivisi nel corso del tempo tra due principali sotto varietà, quelli rampicanti che hanno per l’appunto la tendenza a diversificarsi in altezza nello sviluppo e quelli nani che sono ovviamente meno impegnativi dal punto di vista dello spazio di crescita.

Piante tipicamente adattate al clima primaverile o comunque legato al contesto mediterraneo, sono a crescita sufficientemente rapida da essere impiegate come colture “di mezzo” ovvero tra una coltivazione di ortaggi e piante e l’altra, in quanto la loro presenza anche successiva alla coltura non preclude il terreno da un successivo riutilizzo.

Coltivazione del fagiolino: ecco gli errori più comuni

Solitamente il fagiolino va interrato direttamente a pochi cm di profondità in un terreno che può essere sia stato concimato ma non è qualcosa di strettamente necessario. Basta avere un terreno sufficientemente soleggiato e poco compatto. Spesso però essendo una pianta a crescita rapida si compiono alcuni errori che possono essere problematici.

  • Seminare troppo presto, a seconda della regione conviene aspettare una temperatura anche notturna che non scenda sotto i 10-12 gradi centigradi
  • Diserbare prima e dopo la crescita iniziale, eliminando le erbacce che possono rallentare o fermare in toto la crescita del fagiolino
  • Possiamo utilizzare un fertilizzante organico evitando però quelli con troppo azoto

I fagiolini infatti sono in grado di carpire nutrienti anche con le proprie foglie ed in particolare la loro struttura li rende utili come regolarizzatori di questo minerale. Può essere utile un tipo di fertilizzazione legata al guano di alcuni animali come uccelli o pipistrelli. Importante irrigare con sufficiente regolarità in estate, proteggendo la pianta da ristagni idrici.

La coltura è molto interessante ma anche la raccolta deve essere sviluppata nel modo giusto e nella tempistica adatta: basta dare un’occhiata ai baccelli che solitamente iniziano a svilupparsi entro l’estate se abbiamo avuto l’accortenza di seminare in primavera, toccando i baccelli e guardarli con attenzione, devono essere di un verde abbastanza acceso e sufficientemente sodi al tatto.

Lascia un commento