In questo articolo di oggi vi parliamo dei diverticoli e dell’allerta che si crea quando questi si infiammano. Si tratta intanto di estroflessioni tipiche dell mucosa e della sottomucosa che si possono paragonare a delle piccole tasche e che si possono formare nel tubo digerente anche se la loro sede è chiaramente corrispondente alle pareti dell’intestino, proprio a livello del colon.
L’intestino, come sappiamo già, è l’ultima parte dell’apparato digerente e viene deputato all’assimilazione dei nutrienti che vengono introdotti tramite l’alimentazione così come anche all’espulsione delle fibre non digerite e dei grassi oltre che batteri e acqua sottoforma di feci. Ora, per svolgere tutte queste funzioni ecco che l’intestino si avvale di un sistema che viene chiamato nervoso enterico.
Che cosa accade con l’allerta dei diverticoli infiammati?
Intanto torniamo un attimo a parlare di intestino e sappiamo che, dal punto di vista anatomico, si divide in intestino tenue e intestino crasso: il primo è suddiviso in duodeno, digiuno e ileo mentre il secondo si divide in cieco, colon e retto. L’intestino tenue viene chiamato anche “il piccolo intestino” e, con la sua lunghezza di 6 metri, conclude tutto il processo della digestione che viene avviato dalla bocca e dallo stomaco.
Il secondo, invece, denominato “grosso intestino” è lungo più o meno 2 metri ed è deputato all’assorbimento di elettroliti e di acqua. A fare parte dello stomaco c’è anche la parete del colon che è costituita da 4 strati: mucosa e sottomucosa che abbiamo già citato prima più tonaca muscolare e tonaca sierosa. Il processo di formazione dei diverticoli avviene in pratica quando i due strati interni vanno ad irrorare la parete stessa, arrivando anche a protrudere la cavità dell’addome.
Cosa mangiare se si hanno i diverticoli infiammati?
Per prima cosa cerchiamo di capire quali sono le cause dell’infiammazione dei diverticoli e possiamo dire che tra queste c’è indubbiamente un’alimentazione sbagliata insieme a delle forti pressioni per via dell’eccessiva spinta per espellere le feci di consistenza più dura. Qui di seguito noi vi daremo allora qualche utile indicazoone sulla dieta, cercando di capire che cosa si può mangiare in questi casi.
- Pasta, riso preferibilmente integrali;
- legumi preferibilmente passati;
- fave;
- verdure;
- frutta fresca e frutta secca;
- latte e derivati;
- carne e pesce (quest’ultimo preferibilmente pesce azzurro);
- Abbondante quantità di acqua.
Per quel che riguarda i legumi possiamo citare le lenticchie, i ceci e i fagioli che sono essere dei cibi decisamente ottimali grazie all’introduzione delle fibre. Molto spesso si consiglia infatti perfino di sostituire la carne rossa con gli stessi legumi, dato che sono una fonte davvero importante anche per la nostra salute generale. Qui possiamo citare anche il consumo dei carciofi anche se non bisogna abusarne.
Vi abbiamo citato qui sopra i latticini ma bisogna fare particolare attenzione a non consumare dosi massicce perché non si deve favorire il gonfiore gastrointestinale. Sulla frutta fresca, invece, si da l’assoluto consenso per le pere, le arance, i mirtilli, le more e i lamponi mentre per la frutta secca sono assolutamente consigliate le mandorle, le noci e i pistacchi.